Gemini 7, lanciata il 4 dicembre 1965, fu una missione spaziale statunitense del programma Gemini, nota principalmente per la sua durata di quasi 14 giorni (330 ore), un record all'epoca. Questo volo era essenziale per studiare gli effetti di lunghi periodi di permanenza nello spazio sul corpo umano, un aspetto cruciale per le future missioni Apollo verso la Luna.
L'equipaggio era composto dal comandante Frank%20Borman e dal pilota James%20A.%20Lovell%20Jr..
Oltre allo studio degli effetti della lunga permanenza nello spazio, Gemini 7 era anche destinata a fungere da bersaglio per la prima manovra%20di%20rendezvous orbitale, che avvenne con Gemini 6A. Quest'ultima fu lanciata successivamente e si avvicinò a Gemini 7 a una distanza di pochi metri, dimostrando la capacità di incontrarsi e manovrare nello spazio, una competenza vitale per il futuro programma Apollo.
Durante la missione, Borman e Lovell sperimentarono alcune difficoltà, tra cui problemi di spazio nella capsula e disagio dovuto alla tuta spaziale. In un'occasione, ottennero il permesso di togliersi le tute per brevi periodi, sebbene ciò comportasse alcuni rischi.
Gemini 7 rientrò nell'atmosfera terrestre e ammarò nell'Oceano Atlantico il 18 dicembre 1965, concludendo con successo la sua missione e fornendo dati preziosi per la preparazione delle future missioni spaziali.
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